I consumatori sono sempre più attenti alla loro privacy
I risultati della quarta edizione CISCO customer privacy survey appena pubblicati, denotano come utenti e consumatori esigano dai loro interlocutori commerciali più rispetto per la loro privacy di quanto accaduto sin qui. Ad esempio, Il 76% dei consumatori non comprerebbe prodotti o servizi da un’azienda che non ispirasse fiducia circa il rispetto della loro privacy e l’81% si dice convinto che il modo in cui un’azienda è trasparente in relazione al trattamento dei dati personali è sintomatico del rispetto che ha per i consumatori. Il 43% dei consumatori dichiara di non essere capace di proteggere effettivamente la propria privacy ed imputano tale circostanza al fatto di essere “sotto ricatto”: se vogliamo usare un servizio siamo costretti a cedere i nostri dati personali, rivelano. Leggi l’intero articolo sul sito dell’Autorità, disponibile qui.
Videosorveglianza nei locali commerciali: il garante intensifica controlli e sanzioni
Nonostante le Autorità Garanti – italiana ed europea – siano intervenute in numerose occasioni con linee guida e provvedimenti in materia, moltissime attività continuano ad utilizzare sistemi di videosorveglianza in maniera non conforme alle previsioni del GDPR (e spesso anche dello Statuto dei Lavoratori). Negli ultimi mesi il Garante, con l’ausilio del Nucleo Speciale della Guardia di Finanza, ha intensificato i controlli relativi agli impianti di videosorveglianza in uso nelle aziende, anche microimprese (bar, rivenditori auto, commercio al dettaglio, ristoranti, ecc.). Le principali sanzioni effettuate dall’Autorità rilevano “la mancata segnalazione dell’installazione dell’impianto“ oppure “la violazione dello Statuto dei Lavoratori per il controllo a distanza dei lavoratori”, con sanzioni di ammontare dai 1.000 ai 20.000 Euro. L’installazione degli impianti di videosorveglianza, infatti, oltre a interessare la normativa privacy, in caso di presenza di lavoratori, interseca inevitabilmente anche il diritto del lavoro e gli adempimenti previsti dall’art. 4 della Legge 300/1970 (Statuto del Lavoratori). La disponibilità di prodotti e la facilità di installazione e configurazione consentono ormai a chiunque di installare un impianto di videosorveglianza senza particolari problemi. È anche vero, però, che la facilità di installazione e la possibilità del “fai da te” portano molto spesso le aziende a trascurare o non considerare che un impianto di videosorveglianza installato sui luoghi di lavoro è soggetto a diverse norme e adempimenti, per esempio il GDPR, ma non solo.
Attenzione ai siti web privi di HTTPS
ll Garante per la protezione dei dati personali ha inflitto una multa di 15.000 euro ad un’azienda che offriva l’accesso ai servizi online senza crittografia (Leggi il provvedimento qui). A seguito di una segnalazione da parte di un utente, l’Autorità ha avviato una indagine, conclusasi con detto provvedimento sanzionatorio. Dall’analisi è stato rilevato che la soluzione adottata dall’azienda violava importanti principi sanciti dal GDPR, tra cui quello di integrità e riservatezza dei dati trattati (il titolare deve mettere in atto misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio, come la cifratura) e quello di protezione dei dati fin dalla progettazione (il titolare deve mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate a tutelare i dati personali e successivamente effettuare revisioni periodiche delle misure di sicurezza adottate).
Se non avete ancora provveduto a mettervi in regola con gli adempimenti previsti dal Regolamento Generale Europeo sulla Protezione dei Dati Personali n. 2016/679 (GDPR) o non siete sicuri di aver ottemperato a tutti gli obblighi che esso comporta (in azienda come on line per i siti web), potrete richiedere il nostro intervento e la visita di un nostro consulente inviando una mail a: privacy@pianetasicurezza.it oppure chiamando il numero 0547-1825179.
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